Camillo Donati è un vignaiolo emiliano che ha saputo trasformare la tradizione contadina in un progetto enologico autentico e riconoscibile. La cantina si trova a Felino, sulle colline di Parma, dove la sua famiglia coltiva la vite da generazioni.
La filosofia produttiva di Donati è improntata al rispetto della terra e alla ricerca della massima espressione del territorio. In vigna non si utilizzano scorciatoie chimiche, mentre in cantina si vinifica in modo artigianale: fermentazioni spontanee, rifermentazioni in bottiglia, nessuna chiarifica né filtrazione.
Il cuore della produzione è rappresentato dai frizzanti rifermentati in bottiglia, vera firma della casa: Lambrusco, Malvasia, Barbera, Trebbiano e altre varietà tipiche dell’Emilia che, grazie a questo metodo, conservano freschezza, energia e tutta la convivialità dei vini della tradizione.
Oggi il nome Camillo Donati è sinonimo di vini artigianali, sinceri e territoriali, capaci di raccontare con fedeltà l’identità e la passione delle colline parmensi.
Camillo Donati è un vignaiolo emiliano che ha saputo trasformare la tradizione contadina in un progetto enologico autentico e riconoscibile. La cantina si trova a Felino, sulle colline di Parma, dove la sua famiglia coltiva la vite da generazioni.
La filosofia produttiva di Donati è improntata al rispetto della terra e alla ricerca della massima espressione del territorio. In vigna non si utilizzano scorciatoie chimiche, mentre in cantina si vinifica in modo artigianale: fermentazioni spontanee, rifermentazioni in bottiglia, nessuna chiarifica né filtrazione.
Il cuore della produzione è rappresentato dai frizzanti rifermentati in bottiglia, vera firma della casa: Lambrusco, Malvasia, Barbera, Trebbiano e altre varietà tipiche dell’Emilia che, grazie a questo metodo, conservano freschezza, energia e tutta la convivialità dei vini della tradizione.
Oggi il nome Camillo Donati è sinonimo di vini artigianali, sinceri e territoriali, capaci di raccontare con fedeltà l’identità e la passione delle colline parmensi.
