Gli spumanti sono vini nei quali è presente anidride carbonica disciolta che genera una pressione di almeno 3,5 atmosfere all’interno della bottiglia. Nel momento in cui si stappa la bottiglia, la caduta di pressione crea l’effetto dell’effervescenza ossia un forte sviluppo di bollicine e la formazione di una spuma. Le bollicine che si formano sono caratterizzate da una maggiore o minore numerosità, finezza e persistenza, che rappresenta uno degli indicatori di qualità per lo spumante. I due più importanti metodi di spumantizzazione, il Metodo classico e il Metodo Charmat (o Martinotti) comportano la partenza da un vino base al quale viene addizionata una miscela di zuccheri e lieviti la cui rifermentazione è alla base dell’effervescenza dei vini. Un terzo metodo,in bottiglia, consiste nell’imbottigliamento del vino base con i suoi lieviti e la presenza di un residuo zuccherino, che con l’innalzamento primaverile della temperatura porterà alla rifermentazione e all’effervescenza: il Metodo ancestrale.
Gli spumanti sono vini nei quali è presente anidride carbonica disciolta che genera una pressione di almeno 3,5 atmosfere all’interno della bottiglia. Nel momento in cui si stappa la bottiglia, la caduta di pressione crea l’effetto dell’effervescenza ossia un forte sviluppo di bollicine e la formazione di una spuma. Le bollicine che si formano sono caratterizzate da una maggiore o minore numerosità, finezza e persistenza, che rappresenta uno degli indicatori di qualità per lo spumante. I due più importanti metodi di spumantizzazione, il Metodo classico e il Metodo Charmat (o Martinotti) comportano la partenza da un vino base al quale viene addizionata una miscela di zuccheri e lieviti la cui rifermentazione è alla base dell’effervescenza dei vini. Un terzo metodo,in bottiglia, consiste nell’imbottigliamento del vino base con i suoi lieviti e la presenza di un residuo zuccherino, che con l’innalzamento primaverile della temperatura porterà alla rifermentazione e all’effervescenza: il Metodo ancestrale.