Alfonso Soranzo da quasi 20 anni conduce l’azienda di famiglia, situata sul versante occidentale dei Colli Euganei. I vigneti si trovano in posizione collinare, a 170 metri di altezza: qui il territorio è prettamente calcare e sedimentario marino. Alfonso è uno sperimentatore che ha fatto del rispetto della terra, della naturalità e della semplicità dell’approccio, in vigna come in cantina, la sua filosofia. Nel 2004 inizia ad usare i preparati omeopatici, passando dopo qualche anno alla biodinamica “tradizionale”. L'impianto è stato costruito attraverso un innesto in campo, su porta innesto selvatico: è stato un lavoro complicato, ma Alfonso voleva fare da solo, senza ricorrere agli innesti dei vivai. Per lui la “via naturale” alla viticoltura è una scelta radicale, senza ostentazione, ma decisa. Potatura manuale, sistema di allevamento a Guyot con doppio sperone e vendemmia a mano. Alfonso conduce personalmente - e da solo - tutte le attività, sia in vigna che in cantina. Anche in vinificazione la scelta per la naturalità è radicale, e i vini che ne ricava sono infatti schietti e decisi. Una presa di posizione a favore di una natura che va salvaguardata e tutelata, al di là delle mode del momento, come patrimonio importante della nostra storia e della nostra tradizione, di ciò che la terra ci dona e che alla terra dobbiamo. Questo Alfonso lo sa fare molto bene e basta una chiacchierata con lui per comprendere questo profondo senso di rispetto e gratitudine verso la terra, questa propensione per le cose vere e schiette. Di Alfonso è questo a catturare, ed è esattamente questo che si trova nei suoi vini.