La famiglia Radikon vive a Oslavia, da sempre nella stessa casa. Dopo il reimpianto dei vigneti e la ricostruzione degli edifici distrutti durante la Prima Guerra Mondiale, Edoardo Radikon ricostituisce l’azienda nel 1948, dedicandosi oltre che all’agricoltura anche all’allevamento. Nei primi anni Ottanta viene tramandata al figlio, Stanko che si concentra sul vino, inziando ache ad imbottigliare per la vendita. Dal 2016 l’azienda è portata avanti da Saša, Suzana, Ivana, Savina e Luisa. I terreni vengono lavorati, oggi come ieri, nel pieno rispetto e amore per la natura: l'erba sfalciata, i sarmenti e le vinacce sono gli unici concimi per questo terreno minerale, la ponka, roccioso in profondità e sfaldabile in superficie, e i trattamenti, solo a base di rame, zolfo e propoli, sono ridotti allo stretto necessario. La vendemmia, manuale in cassette, avviene solo quando le foglie ingialliscono e i semi all'interno degli acini sono maturi. L’uva diraspata fermenta spontaneamente a contatto con le bucce e dopo un variabile periodo di macerazione, si passa all’invecchiamento in botti grandi e poi all’affinamento in bottiglia. Il tutto avviene perseguendo un’idea completa di rispetto per la natura e per le persone, che possono berlo dopo circa 6 anni dalla raccolta. Ogni vino racconta la storia della famiglia Radikon, del loro territorio, dell’annata passata e dell’evoluzione dell’azienda, tesa sempre alla ricerca del costante miglioramento.

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