Altura Vigneto sorge sulle ripide colline dell’Isola del Giglio, davanti a Porto Santo Stefano, in Toscana. Un luogo magico e incontaminato che ha stregato Francesco Carfagna, ex professore di matematica che, nel 1985, ha deciso di cambiare vita e trasferirsi sull’isola. Dopo aver aperto un ristorante, qualche anno più tardi sceglie di recuperare antichi vigneti terrazzati, fondando ufficialmente la cantina nel 2000 e riportando alla vita circa 4 ettari di viti.
Le vigne di Altura sono coltivate ad alberello su pendii che scendono a picco sul mare, immerse in una natura selvaggia. Qui cresce l’Ansonaco, varietà autoctona dell’isola, affiancato da Sangiovese, Grenache, Canaiolo Nero e Aleatico. I terreni sabbiosi e ricchi di scheletro, uniti all’influenza marina, regalano vini di straordinaria identità e mineralità.
Il lavoro in vigna segue i principi del vino naturale: niente chimica, solo minime quantità di zolfo e letame. In cantina le fermentazioni sono spontanee con lieviti indigeni, le macerazioni lunghe, senza aggiunta di coadiuvanti. I vini affinano in acciaio o, talvolta, in legno, per poi essere imbottigliati senza chiarifiche né filtrazioni.
Ogni bottiglia di Altura Vigneto racchiude il carattere unico dell’Isola del Giglio: un incontro tra mare, vento e natura incontaminata, trasformato in vino autentico, intenso e ricco di sfumature.
Altura Vigneto sorge sulle ripide colline dell’Isola del Giglio, davanti a Porto Santo Stefano, in Toscana. Un luogo magico e incontaminato che ha stregato Francesco Carfagna, ex professore di matematica che, nel 1985, ha deciso di cambiare vita e trasferirsi sull’isola. Dopo aver aperto un ristorante, qualche anno più tardi sceglie di recuperare antichi vigneti terrazzati, fondando ufficialmente la cantina nel 2000 e riportando alla vita circa 4 ettari di viti.
Le vigne di Altura sono coltivate ad alberello su pendii che scendono a picco sul mare, immerse in una natura selvaggia. Qui cresce l’Ansonaco, varietà autoctona dell’isola, affiancato da Sangiovese, Grenache, Canaiolo Nero e Aleatico. I terreni sabbiosi e ricchi di scheletro, uniti all’influenza marina, regalano vini di straordinaria identità e mineralità.
Il lavoro in vigna segue i principi del vino naturale: niente chimica, solo minime quantità di zolfo e letame. In cantina le fermentazioni sono spontanee con lieviti indigeni, le macerazioni lunghe, senza aggiunta di coadiuvanti. I vini affinano in acciaio o, talvolta, in legno, per poi essere imbottigliati senza chiarifiche né filtrazioni.
Ogni bottiglia di Altura Vigneto racchiude il carattere unico dell’Isola del Giglio: un incontro tra mare, vento e natura incontaminata, trasformato in vino autentico, intenso e ricco di sfumature.