Le storie iniziano sempre in un luogo speciale, quella di Matteo Rigoni inzia a Grancona, sui Colli Berici, fra una casa di sassi e un piccolo vigneto incorniciato da boschi di carpini e roverelle. Non ha seguito lo standard, l’intensità e i numeri del mercato, ha iniziato una storia fuori luogo per ridare identità al luogo. Pochi vigneti e poche varietà, Sauvignon, Merlot, Cabernet Sauvignon, Manzoni Bianco e Chardonnay. Lavora con certificazione biologica e nel tempo ha messo a fuoco quello che gli interessava, ossia mantenere l’identità del colle, di una terra isolata, difficile, ma capace di grandi frutti. Vinifica dentro le stesse pareti della casa perché non ci sia separazione, ma continuità, fra le passioni e la terra. Vinificare significa raccogliere tutti i profumi, includere la voce della terra rossa e sassosa, del sole che lì si appoggia, vuol dire mantenere lo stesso rispetto del ritmo e dei tempi che a volte vanno anticipati, altre attesi.
 Utilizza le anfore e senza uso di lieviti selezionati, per il resto lascia che a cantare siano la terra, le piante e la cura che ci mette.