C’è un piccolo villaggio dalla bellezza quasi struggente nella Vallée de la Marne, è Romery. Sembra senza tempo questo luogo. Tutto si è fermato. Compreso il modo di fare, lento e riflessivo. Ebbene non è da Meno Aurelien Lurquin, piccolo produttore di Champagne che vive in questo piccolo paradiso terrestre. In tutto sono tre gli ettari vitati e appartenevano ai suoi nonni. Ne è saltata una generazione, quella dei genitori di Aurelien che non erano interessati all’attività. Ma poi è arrivato lui, che dopo una serie di esperienze in giro per la Borgogna e l’intera Francia, ha ridato nuovo impulso alla viticoltura di famiglia. La cantina, di fine ‘800 è rimasta la stessa, ma l’acquisto di nuovi macchinari ha consentito di unire il meglio della tradizione con le potenzialità della modernità. In vigna, invece, è rimasto una tutela dell’antico e dell’ancestrale. Nulla che non sia un rimando naturale a ciò che la stessa vigna richiede. E i vigneti non sono altro che parte di un più ampio disegno paesaggistico tra alberi da frutto e erba spontanea che si uniformano tra i filari alternati. Aurelien appartiene ad un piccolo collettivo di viticoltori della Champagne, sono una quindicina di giovani vignaioli le “Des Pieds et Des Vins”, accumunate dalla voglia di fare bene anche se poco. E il bene coincide anche con la necessità di non alterare o di alterare quanto meno possibile i loro vini rispettando le annate e i diversi territori di provenienza, ed è per questo che ad esempio tutte queste piccole aziende lavorano senza o con una bassissima aggiunta di solforosa.