Gabriele da anni coltiva un sogno: rivitalizzare le colline di Mondragon attraverso l’agricoltura. È un’area dell’alto trevigiano abbandonata dagli anni sessanta, attaccata dai rovi e dalla boscaglia, che sta recuperando da quando ha lasciato la sua professione per tornare alle origini. È un territorio ostico e isolato, che richiede tanta fatica, ma bellissimo: da qui si vede Venezia. I suoi nonni lavoravano queste colline, vi producevano uva, vino, fichi e allevavano le vacche per la propria sussistenza. Il recupero di questi terreni inizia nel 2012, in modo graduale e chirurgico, senza grandi spostamenti di terra: recuperiamo impiantando nuovi vigneti e ripristinando i vecchi, facendo nuovi terrazzamenti perché questa è una terra estrema. Siamo nella DOCG Prosecco Superiore ma questa è anche un’area vocata alla coltivazione dell'olivo, del fico, di antiche varietà di pero, del corniolo. Qui si raccolgono castagne ed erbe spontanee, si produce olio di oliva molto particolare, miele, birra al fico e alla castagna, liquore di bacche, sottoli, conserve di erbe, di luppolo, tarassaco, carlina e sambuco. E vino di qualità. Ha iniziato a produrlo in una piccola cantina, restaurata un po’ alla volta riciclando un portone in legno di un garage degli anni sessanta (poi ha scoperto che vanno molto di moda i vins de garage). La piccola produzione (tre, le etichette) va insieme al recupero di tutto l’ecosistema e ogni attività affonda le radici nella tradizione ma guarda anche al futuro, perché praticata in modo totalmente naturale. MoVe sta per Mondragon-Venezia ma significa anche movimento ed è una risposta, piena di vita, al decennale declino dell'agricoltura. L’obiettivo va oltre la produzione, ed è quello di creare un turismo rurale intelligente: i muri a secco tornano a essere un bene comune, vecchi casolari sono restaurati per l'ospitalità, antichi sentieri ospitano trekking, itinerari a cavallo o in bicicletta, questi luoghi diventano propulsori di stili di vita dove recuperare il benessere.